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Le costellazioni di hellinger: cosa sono e come funzionano

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Chi è Bert Hellinger, e cosa sono e come funzionano le costellazioni familiari? Certamente rispondere alla prima domanda sarà più facile rispetto alla seconda. Ma andiamo per ordine. Hellinger è uno psicologo tedesco che, dopo una vita fatta di studi e meditazioni, con termini moderni potremmo definire “l’inventore” delle metodologie in merito alla costellazioni familiari.

O come lui stesso avrebbe preferito dire, è stato il primo psicoterapeuta al quale queste ultime si sono rivelate anche se non se ne ritiene il “fondatore”. Le costellazioni familiari sono molto conosciute soprattutto nella psicoterapia nord Europea, anche se sembra che questo sacerdote psicoterapeuta, Hellinger appunto, cominci ad essere conosciuto anche nel resto del mondo.

Andiamo a sviscerare con parole semplici il secondo dei miei due quesiti iniziali, ovvero cosa si intende per costellazioni familiari e soprattutto quale fondamento scientifico hanno? Punto primo, e a mio avviso da non sottovalutare, le costellazioni familiari di Hellinger non hanno alcun fondamento scientifico, questo vuol dire che non sono state accettate dalla scienza medica come rimedio per curare qualsiasi tipo di disturbo.

Detto ciò, cerchiamo di sviscerare la teoria di Hellinger nel particolare. La teoria su cui si basa l’intera metodologia riguarda il concetto di universo, di un tutto di cui noi facciamo parte, e soprattutto dal quale non possiamo sottrarci.

Scopri la funzione delle costellazioni familiari.

Hellinger e la struttura arcaica legata alla famiglia, che ci condiziona

la teoria di hellingerIn parole semplici, spesso la nostra vita verrebbe condizionata da emozioni, sentimenti e azioni, che in realtà non sarebbero una nostra scelta, ma un condizionamento che resterebbe attaccato a noi attraverso i nostri antenati. Per dirla con parole di Hellinger: “Sembra che continui ad agire dentro di noi una struttura arcaica, cieca ed inconscia, preposta alla coesione e all’appartenenza nel sistema familiare”.

Secondo questa teoria quindi la storia dei membri della stessa famiglia, anche a distanza di generazioni tenderebbe a ripetersi. Quando si parla di costellazioni familiari a livello pratico, parliamo di una rappresentazione che si svolge con persone che permettono al diretto interessato, “paziente”, di guardare le dinamiche familiari, amorose o lavorative dall’esterno, dando cosi allo stesso la possibilità di auto psicoanalizzarsi, e di andare alla radice di quelli che sono i comportamenti da curare.

All’atto pratico le costellazioni si svolgono principalmente durante seminari anche se non è una prerogativa necessaria per la riuscita della seduta. Il tutto avviene mediante un conduttore che comincia col fare rilassare e mettere a proprio agio i presenti. Poi lo stesso conduttore invita la persona prescelta a sedersi accanto a lui, e gli pone una domanda semplice a primo impatto. Ebbene, sarà proprio in base alla risposta che otterrà il conduttore, che riuscirà a capire in quale ambito bisogna intervenire.

Ovvero se il problema da risolvere riguarda la sfera lavorativa, amorosa o addirittura è legato alla famiglia d’origine. Con la guida del conduttore, che si sarà fatto un’idea dei componenti che dovranno apparire nella rappresentazione, sarà lo stesso “paziente” che deciderà le persone che diventeranno per l ‘occasione rappresentanti della sua famiglia; senza rispettare nessun parametro di somiglianza, se non quello legato al sesso.

Il campo energetico di Hellinger, e le forze inaspettate

 

il campo energeticoIl diretto interessato, quindi, prende per mano le persone e le posiziona al centro del cerchio, tutti collegati tra di loro secondo la relazione che il “paziente” sente in quel momento. Subito dopo, egli va a sedersi accanto al conduttore, e diventa spettatore della sua vita senza intromettersi per nessuna ragione.

E’ in questo momento che, a mio parere, avverrebbe la cosa più sensazionale. Hellinger parla di campo energetico che si sprigionerebbe dopo il posizionamento dei rappresentanti, scatenando così delle forze inaspettate, che farebbero davvero immedesimare questi ultimi nei ruoli che essi incarnano.

Da questo momento, loro sono tenuti a fare ciò che sentono, assecondando le loro emozioni. Durante la seduta può capitare che il conduttore intervenga sopostando fisicamente uno dei rappresentanti, o addirittura se lo ritiene necessario, può inserire nuovi personaggi all’interno della scena.

Grazie quindi alla guida del conduttore, si riesce a scavare sempre più a fondo, fino a quando non si arriva all’origine del problema. La costellazione quindi andrebbe in evoluzione verso un comportamento reciproco di comprensione e pace, che lavorerebbe a livello inconscio portando un cambiamento reale nel diretto interessato.

L’unico scopo che la rappresentazione si ripropone infatti, è quello che trovare il cosiddetto “arretimento”, che Hellinger spiega come l’origine del malessere; un punto in cui la macchina si è inceppata per dirla con parole povere. In questo caso la macchina sarebbe il nostro inconscio. La tempistica può variare dai 20 minuti ad un’ora e l’unico scopo è quello di trovare il gap, il vuoto da riempire.

Come tutte le teorie che non sono ritenute scientifiche, anche la teoria delle costellazioni familiari ha un certo fascino; ovvero quello del “forse” o del “se potessi ci proverei”. Certo è che, una metodologia studiata e portata alla luce con tanta minuzia di particolari, non può non attrarre la nostra attenzione, anche perchè prima o poi potrebbe davvero rivelarsi a tutti. Per dirla con le parole del suo genitore Bert Hellinger.


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